Suicidi in cella, Nordio alle Vallette

Due detenute sono morte in carcere a Torino in un breve lasso di tempo. La prima vittima era Susan John, 43 anni, nigeriana, madre, detenuta con fine pena nel 2030. Si è volontariamente lasciata morire di fame. Susan ha gradualmente perso le forze nella sezione ATSM (Articolazione tutela salute mentale), spesso chiamata ‘piccolo manicomio’ nelle prigioni.

In Italia, secondo il rapporto di ‘Antigone’, sono 247 le persone ospitate in contesti come questi per “contenere” disagi psichici. Una poliziotta penitenziaria ha trovato Susan John nel bagno intorno alle tre di notte. Hanno cercato di rianimarla, ma la causa precisa della sua morte sarà determinata dall’autopsia, con alcune voci che menzionano un’eventuale “infezione” su un corpo già indebolito dalla privazione di cibo e acqua.

La seconda detenuta era italiana, 28 anni, e si è suicidata impiccandosi nel carcere di Torino lo stesso pomeriggio in cui è stata trovata senza vita Susan John. A quanto apprende l’AGI, la giovane aveva già tentato il suicidio in passato.

Di lei sappiamo ancora poco, ma della donna nigeriana sappiamo che era in buona salute fisica fino a un certo punto. Dopo il suo arrivo nel carcere Lorusso-Cotugno una ventina di giorni fa, ha cominciato a rifiutare il cibo, l’acqua, gli integratori e anche un ricovero in ospedale. Parlava solo per chiedere del suo compagno.

L’avvocato della detenuta nigeriana, Wilmer Perga, afferma che non stava cercando di rivendicare qualcosa, non protestava, ma il fatto che non abbia dichiarato uno sciopero della fame potrebbe aver impedito l’attivazione del monitoraggio dei parametri vitali, come avviene in tali casi.

La situazione della donna era già stata segnalata: “Una settimana fa mi ha chiamato un’ispettrice della polizia giudiziaria per dirmi che era preoccupata perché non mangiava – spiega Perga – Due giorni fa è arrivata la chiamata della direttrice del carcere che mi manifestava la sua preoccupazione per il prolungato digiuno”. Tuttavia, la detenuta non è stata ricoverata o curata adeguatamente, nonostante fosse in un reparto per detenuti con problemi psichiatrici.

Nordio in visita al Carcere di Torino

La mancata segnalazione del caso da parte delle autorità è stata sorprendente, come evidenziato dal garante del Piemonte, Bruno Mellano, che afferma che nessuno ha informato loro della situazione di Susan John.

Dopo gli ultimi 2 suicidi,ieri,di detenute nel carcere a Torino, il ministro della Giustizia, Nordio, si è voluto recare nel carcere delle Vallette per accertarsi personalmente della situazione.
Dall’ inizio dell’ anno già 44 i denuti morti Il sindacato Sappe della Polizia penitenziaria chiede “un netto cambio di passo sulle politiche penitenziarie” e Grimaldi parlamentare di AVS chiede più risorse e pene alternative.

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